Economia circolare e imprese: un’introduzione

Economia circolare e imprese: un’introduzione

L’economia circolare in Italia

Il sesto rapporto sull’economia circolare del 2024 conferma il primato dell’Italia in questo ambito, superando Germania e Francia. Il 65% delle 800 imprese italiane intervistate afferma di adottare almeno un processo di economia circolare. Le misure più diffuse includono l’uso di materiali riciclati, la riduzione degli imballaggi e interventi per aumentare la durabilità e la riparabilità dei prodotti. Tra i principali benefici emergono una maggiore sostenibilità ambientale, la riduzione dei costi di produzione e un impulso all’innovazione. Questi dati suggeriscono che le PMI italiane siano sempre più consapevoli delle opportunità offerte dall’economia circolare, sia in termini ambientali che economici.

 

Cos’è l’economia circolare?

L’economia circolare nasce come alternativa al modello lineare, che segue il ciclo “prendi-trasforma/produci-consuma-smaltisci”. Al contrario, questo modello ripensa ogni fase del processo produttivo per ottimizzare l’uso delle risorse e ridurre gli sprechi. Sebbene il concetto sia stato sviluppato già negli anni ’70, solo di recente ha acquisito maggiore attenzione da parte di istituzioni politiche e imprese, diventando un tema centrale nelle strategie di sostenibilità. 

 

Principi guida e azioni

Secondo la Ellen MacArthur Foundation, i principi fondamentali dell’economia circolare dovrebbero essere: 

  1. Eliminare gli sprechi e l’inquinamento.
  2. Mantenere i prodotti e i materiali in uso il più a lungo possibile.
  3. Rigenerare le risorse naturali.

Per raggiungere questi obiettivi, si possono applicare 9 strategie operative:

  • Refuse (Rifiutare): eliminare la funzione di un prodotto o sostituirlo con un’alternativa più sostenibile e meno impattanti. 
  • Rethink (Ripensare): ridefinire i prodotti e il loro uso, per sfruttarli a pieno nel loro ciclo di vita, introducendo, ad esempio, prodotti multifunzionali che durano di più.
  • Reduce (Ridurre): minimizzare l’impiego di risorse naturali nella produzione, ottimizzando i processi produttivi in modo da ridurre l’impatto ambientale complessivo.
  • Reuse (Riutilizzare): dare una seconda vita ai prodotti e ai materiali senza modificarne la funzione, evitando sprechi e riducendo la domanda di nuovi prodotti e materiali. 
  • Repair (Riparare): estendere la durata di vita dei prodotti attraverso operazioni di riparazione.
  • Refurbish (Rinnovare): aggiornare componenti per migliorare la funzionalità, riducendo la necessità di produrre nuovi oggetti.
  • Remanufacture (Ricondizionare): rigenerare prodotti utilizzando componenti usati.
  • Repurpose (Riprogrammare): destinare un prodotto a un uso diverso da quello originale.
  • Recycle (Riciclare): trasformare materiali di scarto in nuove materie prime seconde, creando nuovi prodotti e riducendo la necessità di utilizzare risorse vergini.

 

Cosa possono fare le imprese?

Le aziende possono integrare l’economia circolare in diverse fasi del processo produttivo, ad esempio:

  • Approvvigionamento: selezionare fornitori con basso impatto ambientale.
  • Design: sviluppare prodotti modulari, riparabili e riciclabili.
  • Produzione: ridurre gli sprechi e utilizzare energia da fonti rinnovabili.
  • Distribuzione: ottimizzare trasporti e logistica per ridurre le emissioni.
  • Gestione del fine vita: favorire il riciclo e la rigenerazione dei materiali.

 

Sfide e prospettive future

L’economia circolare non è una soluzione universale e non sempre produce risultati più vantaggiosi rispetto al modello lineare. La sua adozione comporta alcune sfide, tra cui costi iniziali elevati, disponibilità limitata di materiali riciclabili e infrastrutture insufficienti per il riciclo. Tuttavia, più imprese adotteranno pratiche circolari, più si creeranno catene del valore basate sulla sostenibilità in grado di abbattere alcune delle barriere oggi esistenti. 

L’approccio non richiede trasformazioni drastiche e immediate ma incoraggia un cambiamento progressivo nell’uso delle risorse. Poiché le risorse naturali ed economiche sono limitate e preziose, una loro gestione intelligente permette di ridurre gli sprechi e generare valore sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale. L’Unione Europea e i governi nazionali stanno sostenendo questa transizione attraverso normative, incentivi e finanziamenti. 

L’economia circolare è in sostanza un nuovo paradigma produttivo. Per le imprese può rappresentare un’opportunità per innovare, scoprendo nuovi modi di produrre beni e servizi, e per ottimizzare i processi produttivi, migliorandone l’efficienza e la sostenibilità.

 

Fonti e link utili:

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