Cosa sono, e cosa non sono, le Società Benefit.

Cosa sono, e cosa non sono, le Società Benefit

 

Cosa sono le Società Benefit

Le Società Benefit sono imprese che operano per raggiungere un duplice scopo: fare profitti e generare beneficio comune. Con beneficio comune s’intende promuovere azioni che mirino a generare un impatto positivo, o a ridurre quello negativo, sulle persone, sulle comunità e sul territorio.
Non si tratta di un’attività separata o aggiuntiva rispetto al core business, bensì di una missione che permea ogni aspetto della gestione aziendale. In altre parole, queste aziende operano in modo responsabile, sostenibile e trasparente, creando valore per dipendenti, clienti, fornitori e comunità locali.

 

Cosa non sono le Società Benefit

  • Non sono imprese che fanno beneficenza, perché la creazione di beneficio comune non è un’attività marginale, aggiuntiva o indipendente, ma avviene durante lo svolgimento dell’attività economica.
  • Non sono organizzazioni non profit, perché, seppure abbiano una forte componente sociale e ambientale, la generazione di profitto, e la distribuzione degli utili ai soci, è un obiettivo principale, proprio come avviene per le imprese tradizionali.
  • Non sono organizzazioni che dipendono da donazioni o finanziamenti pubblici.
  • Non sono una moda passeggera, perché la loro struttura giuridica, sancita dalla legge, impone un impegno di lungo periodo, obblighi da rispettare e sanzioni in caso di inosservanza.

 

Il primato dell’Italia

L’Italia è stata il primo Paese al mondo, dopo gli Stati Uniti, a introdurre la forma giuridica delle Società Benefit, con la legge n. 208 del 28 dicembre 2015, finalizzata a promuovere e favorire la diffusione di questo modello nel territorio nazionale.

 

Essere una Società Benefit: un impegno concreto

Essere una Società Benefit significa, concretamente, identificare specifici obiettivi di beneficio comune (comma 379) e perseguirli con la stessa intensità con cui l’impresa persegue i propri obiettivi economici. La gestione aziendale deve bilanciare l’interesse dei soci con l’impatto delle attività aziendali sugli altri portatori di interesse, come dipendenti, fornitori, clienti e comunità (comma 380).

Le Società Benefit sono obbligate a misurare gli impatti delle proprie attività utilizzando strumenti e standard di valutazione esterni. Ogni anno devono redigere una relazione sull’impatto, che documenta il raggiungimento degli obiettivi di beneficio comune, l’utilizzo delle risorse e l’impatto generato (comma 382). Tale relazione deve essere dettagliata e chiara, evidenziando le azioni intraprese, le difficoltà incontrate e l’efficacia dei progetti implementati.

Inoltre, se la società non persegue le finalità di beneficio comune è soggetta alle disposizioni in materia di pubblicità ingannevole e al Codice del Consumo (comma 384).

 

I dati della Ricerca Nazionale sulle Società Benefit (2025)

Principali risultati della ricerca:

  • Le Società Benefit sono cresciute del 27% rispetto all’anno scorso, attestandosi a 4.593 unità in base ai dati del Registro Imprese.
  • Il loro fatturato è aumentato del 26% tra il 2021 e il 2023, superando del 15,4% quello delle aziende non-benefit.
  • Le imprese guidate da giovani registrano una maggiore crescita (+30,6% di fatturato) e una maggiore propensione all’assunzione di nuovi dipendenti (+20% rispetto all’11% delle altre aziende).
  • Le Società Benefit hanno aumentato il numero di occupati e i salari, nonostante il periodo di alta inflazione.
  • I board di queste aziende risultano più inclusivi, con una maggiore presenza di giovani e donne.
  • Esse sono maggiormente concentrate nel Nord Italia, con una prevalenza in Lombardia, dove la cultura dell’innovazione ne favorisce l’adozione.
  • L’analisi ha rilevato 18.618 finalità di beneficio comune dichiarate negli statuti delle Società Benefit, con una media di 5,8 finalità per azienda.

Tra le aree più rilevanti di beneficio comune:

  • Relazioni con la comunità (28,2%)
  • Diffusione del modello benefit (14,7%)
  • Progettazione del prodotto e gestione del ciclo di vita (10,4%)

I dati suggeriscono che le Società Benefit si confermano come un esempio di stakeholder economy, in cui l’obiettivo di profitto è integrato con la creazione di valore per la società e l’ambiente.

 

Beneficio comune e profitti: un modello possibile e riconosciuto

Il modello di queste società dimostra, al di là della denominazione giuridica, che è possibile coniugare profitto e beneficio comune in un unico progetto imprenditoriale. Non è necessario costituire una Società Benefit per intraprendere questo cammino: anche le imprese tradizionali possono ispirarsi a questo modello, integrando pratiche responsabili e sostenibili nel loro business.

 

Fonte: https://www.societabenefit.net/ricerca-nazionale-sulle-societa-benefit/.

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